Imparare a gestire l’insonnia e l’agitazione notturna negli anziani

I disturbi del sonno, dopo una certa età, rientrano nel fisiologico processo di invecchiamento. Le cause all’origine possono essere varie, ma fin quando le problematiche rimangono di bassa entità è possibile intervenire con il cambiamento di qualche abitudine o con l’assunzione di rimedi naturali. Quando invece il problema comincia a influire fortemente sulla vita diurna può essere necessario ricorrere a una terapia farmacologica prescritta dal medico.

In questo articolo vedremo quali sono i fattori che possono provocare l’insonnia in età avanzata, a cosa è dovuta l’agitazione notturna e le possibili soluzioni e terapie.

Insonnia e agitazione notturna negli anziani: come cambia il sonno con l’avanzare dell’età

Con il passare degli anni il sonno si modifica, in termini quantitativi e qualitativi . Dopo i 45 anni, infatti, inizia un processo fisiologico che porta a una maggiore instabilità nel sonno e a un aumento dei microrisvegli.

Contrariamente a quanto si ritiene, le persone anziane non dormono di meno, piuttosto tendono a diluire le ore di sonno durante l’arco della giornata. Questo accade perché, con il passare degli anni, si verifica una marcata riduzione dello stadio quarto del sonno, quello responsabile della fase più profonda e stabile. Il riposo delle persone anziane, pertanto, diventa più superficiale e leggero.

A questo cambiamento si aggiungono altri due fattori. Il primo è che, con l’invecchiamento, il corpo produce meno melatonina, elemento che incide sulla qualità del sonno profondo. La melatonina, infatti, è un ormone fornito dalla ghiandola pineale (o epifisi), che ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia.

Il secondo, invece, riguarda il fatto che le persone anziane spesso trascorrono meno tempo all’aperto e, di conseguenza, diminuisce la loro esposizione alla luce del sole, uno stato che influisce sulla percezione dell’orologio biologico: se questa si altera si avrà una conseguente difficoltà a dormire durante la notte.

Insonnia e agitazione notturna negli anziani: i fattori che possono causarle o aumentarle

Il sonno dell’anziano diventa più leggero non solo a seguito del naturale processo di invecchiamento. Alla base dell’insonnia, infatti, possono esserci anche cause di tipo diverso, ad esempio un pasto un po’ troppo abbondante, vivere in una zona rumorosa o dormire su un materasso poco adatto.

Vanno poi menzionati alcuni fattori come il bisogno frequente di andare in bagno, i dolori articolari, l’assunzione di alcuni farmaci (ad esempio per trattare ipertensione, disturbi cardiaci, diabete o Alzheimer), le ansie e le preoccupazioni che possono essere presenti a questa età, tutti elementi che incidono negativamente sulla qualità del riposo.

Esistono inoltre patologie, di cui la persona anziana può soffrire, che tendono a influenzare il sonno, ad esempio:

  • problemi respiratori come le apnee notturne;
  • disturbi motori, che portano a scosse e contrazioni muscolari, soprattutto agli arti inferiori;
  • il diabete: quando la glicemia è elevata, infatti, i reni tentano di abbassare l’eccesso di glucosio attraverso l’urina, costringendo ad andare spesso in bagno;
  • malattie neurologiche: la difficoltà ad addormentarsi può anche essere il primo campanello d’allarme di malattie di tipo neurodegenerativo, dal Parkinson alle demenze.

Insonnia e agitazione notturna: quando si manifestano negli anziani malati di demenza o Alzheimer

Abbiamo già elencato le possibili cause che possono provocare gli episodi di insonnia e agitazione notturna negli anziani. Soprattutto per i malati di Alzheimer e demenza senile, però, se ne aggiunge uno noto come la “sindrome del tramonto”, che comporta l’insorgere di ansia, agitazione, confusione, irritabilità e irrequietezza motoria al calare della sera. Una condizione che può proseguire anche durante la notte, inducendo il malato ad alzarsi dal letto e camminare senza meta, in stato confusionale. Cosa origini questo insieme di sintomi non è ancora stato identificato con certezza.

La sindrome del tramonto, oltre a incidere sulla salute e sulla sicurezza dell’anziano, può rappresentare un problema per chi lo assiste a casa. Diventa infatti prioritario creare un ambiente il più possibile protetto durante le ore notturne, ad esempio chiudendo a chiave ambienti particolarmente pericolosi come la cucina, installando cancelletti davanti alle scale o applicando sensori elettronici in camera da letto in grado di rilevare il momento in cui la persona si alza. A proposito di sicurezza, abbiamo dedicato un precedente articolo a come realizzare una casa a misura di anziano.

Infine, se si ha il sospetto che il malato di demenza soffra anche di depressione – altro stato che può influire sui disturbi del sonno – è bene consultare il medico per formulare una terapia adeguata.

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Disturbi del sonno: l’importanza di prevenire le cadute notturne

Come si può intuire, strettamente collegato all’agitazione notturna e ai disturbi del sonno è il problema delle cadute, che possono verificarsi in casa o nella struttura di accoglienza in cui l’anziano risiede.

L’instabilità e la difficoltà a camminare che la persona può presentare – unite al buio, che riduce la visibilità, e alla confusione data dal risveglio – possono facilmente portare a incidenti come questi, infatti, che rappresentano la principale causa di infortunio nelle persone anziane.

Proprio per questo motivo, nelle strutture Real Salus società che gestisce varie realtà a Bologna e provincia dedicate alla terza età ci si adopera per prevenirli il più possibile grazie a un processo di studio sviluppato tramite un software dedicato.

Grazie a questo strumento vengono registrati i dettagli relativi a ogni episodio di caduta, incluse informazioni molto specifiche come, ad esempio, le condizioni ambientali e l’attività svolta dall’anziano in quel momento. Questi dati vengono processati dal software, che restituisce un quadro prezioso per operatori, medici e fisioterapisti al fine di elaborare soluzioni utili a prevenire eventi simili in futuro.

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Insonnia e agitazione notturna: come comportarsi e quali rimedi adottare

Dopo aver parlato dell’importanza di prevenire le cadute e di come comportarsi, nello specifico, in caso di sindrome del tramonto, cerchiamo di capire quali accortezze e soluzioni mettere in atto per contrastare i disturbi del sonno, e quando consultare un professionista.

Se gli episodi non sono saltuari ma diventano regolari, infatti, è bene non sottovalutare il problema e consultare il proprio medico per decidere la condotta da seguire. In particolare, per trattare l’insonnia di lieve entità quest’ultimo potrebbe consigliare di integrare nuove abitudini nello stile di vita dell’anziano. Vediamole insieme:

  • L’importanza della routine: seguire orari regolari per i pasti e i momenti di riposo aiuta il cervello a rispettare un determinato ritmo.
  • Fare attenzione all’alimentazione: meglio evitare cibi e bevande che possano interferire con il sonno perché contenenti sostanze eccitanti, come il caffé o gli alcolici. In generale, è meglio preferire un pasto leggero per la cena, ma è sconsigliato digiunare: questo perché livelli di glicemia sufficientemente alti e costanti migliorano l’assorbimento del triptofano, un aminoacido che sintetizza la melatonina, l’ormone del sonno. Inoltre, non andrebbero bevute tisane poco prima di coricarsi perché possono costringere ad alzarsi, durante la notte, per liberare la vescica.
  • Esporsi alla luce durante il giorno: sia che si tratti di luce naturale o artificiale, questo aiuta a mantenere il cervello attivo nelle ore diurne e a rendere regolare il profilo del sonno durante la notte.
  • Favorire un ambiente comodo per dormire: significa scegliere un letto adeguato e impostare una temperatura adatta in camera da letto.
  • Fare pisolini pomeridiani brevi: il riposo nelle ore pomeridiane è consentito ma, dato che la fase profonda del sonno arriva dopo 25 minuti, si consiglia di non oltrepassare la mezz’ora per non interferire con il riposo notturno.
  • Evitare la tv prima di coricarsi: è molto comune che gli anziani si addormentino davanti alla televisione e che poi non riescano a prendere sonno una volta a letto. Sarebbe quindi più salutare sostituire il tempo speso davanti alla tv con una breve passeggiata – se il clima e le condizioni fisiche lo consentono –, con un momento sociale (magari con gli ospiti della struttura in cui risiede) o leggendo qualche pagina di un libro.
  • Non usare dispositivi digitali: in generale, è bene non utilizzare cellulare, computer e tablet poco prima di dormire per evitare gli effetti negativi dei dispositivi elettronici sul riposo (la luce che emanano riduce la produzione di melatonina).

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Come regolare i disturbi del sonno negli anziani: le soluzioni naturali

Quando riscontriamo che il ciclo sonno-veglia dell’anziano è disturbato è anche possibile ricorrere ad alcuni rimedi naturali, ad esempio:

  • bere infusi di valeriana, passiflora, escolzia, lontani dal coricamento, può aiutare il rilassamento nelle ore serali;
  • è possibile assumere melatonina – solo su consiglio medico – che è in grado di indurre il sonno indipendentemente dall’orario;
  • anche la vitamina B12 – ad alte dosi e sotto controllo medico – può aiutare a rendere il riposo più regolare.

Quando ricorrere ai farmaci per risolvere i disturbi del sonno nella terza età

Quando la situazione non è più gestibile intervenendo sullo stile di vita o con i rimedi naturali, in accordo con il medico curante si può pensare di affidarsi a un trattamento farmacologico mirato al grado di insonnia, da assumere per un periodo di breve durata.

È molto importante che la terapia farmacologica sia supervisionata dal medico perché:

  1. nell’anziano alcuni processi dell’organismo cambiano o diventano meno efficienti rispetto alle persone più giovani: un farmaco, quindi, può dare risposte più marcate (perché, ad esempio, non viene eliminato in modo efficace), oppure risposte differenti in quanto c’è una sensibilità diversa al farmaco;
  2. quando si assumono più farmaci contemporaneamente, questi possono interferire fra loro, con la possibilità di procurare effetti collaterali indesiderati. Nel caso delle persone anziane questa possibilità aumenta, da un lato a causa del numero elevato di farmaci assunti, dall’altro come conseguenza di una ridotta efficacia dei meccanismi di eliminazione dei medicinali dall’organismo.

Le soluzioni farmacologiche per far fronte ai disturbi del sonno nella terza età sono diverse, per quanto alcune si assomiglino molto, sia nei risultati sia negli effetti collaterali.

La tendenza attuale, comunque, si sta spostando dalla prescrizione di farmaci che operano sul sintomo verso soluzioni che aiutino il fisico a generare una risposta più simile ai meccanismi fisiologici, come, ad esempio, l’assunzione di melatonina.

Strutture Real Salus: massima attenzione alla qualità della vita dell’anziano

Come abbiamo visto, per dormire bene serve una particolare attenzione a molteplici fattori. Nelle strutture di accoglienza Real Salus i servizi offerti hanno proprio l’obiettivo di garantire agli ospiti un’ottima qualità di vita, assicurando loro serenità ed eliminando il più possibile motivi di ansia, stress e preoccupazioni che, come abbiamo visto, possono influire sul riposo.

L’assistenza 24 ore su 24 ci permette di essere presenti a fronte di ogni necessità e la routine con cui organizziamo la giornata favorisce l’equilibrio dell’anziano, contrastando i disturbi del sonno. Altrettanto importanti sono le attività proposte, anche a livello fisico, e la cura dedicata all’alimentazione.

Come abbiamo detto, inoltre, tra i disturbi comportamentali che possono colpire i malati di Alzheimer ci sono anche l’insonnia e l’agitazione notturna. Proprio per fornire cure, riabilitazione e stimoli adeguati a chi soffre di patologie legate al deterioramento cognitivo, Real Salus ha sviluppato Spazio Alzheimer, un’area studiata appositamente per dare alle famiglie un aiuto concreto nella gestione del carico assistenziale e prevenire il rischio di isolamento sociale.

Gli ospiti trovano quindi un luogo sicuro e tutta l’assistenza di cui hanno bisogno, grazie a metodologie di intervento specifiche ed efficaci, come la soluzione adottata per la prevenzione delle cadute.

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