L’alimentazione è molto importante per mantenersi in salute, anche nella terza età. Infatti, può rivelarsi un ottimo alleato contro disturbi e malattie che, con il passare del tempo, possono insorgere. Per essere efficace, la dieta deve considerare le specifiche condizioni di salute ed esigenze dell’anziano, oltre che il suo fabbisogno energetico, e tenere conto dei cambiamenti che, inevitabilmente, l’avanzare dell’età porta con sé.
In questo articolo, quindi, vedremo quale regime alimentare è consigliabile superati i 65 anni, cosa non dovrebbe mancare a tavola e le soluzioni possibili in caso di particolari disturbi.
Alimentazione degli anziani: cosa cambia rispetto ad altre fasce d’età
Per formulare uno schema di dieta efficace rivolto a una persona con più di 65 anni, sia che si trovi a casa o in una struttura come una casa di riposo, è necessario prestare attenzione a una serie di condizioni particolari che tendono a verificarsi a questa età. Ad esempio:
- il senso del gusto si affievolisce;
- l’uso di farmaci può indurre inappetenza;
- la masticazione può diventare più difficoltosa a causa di problemi dentali;
- è possibile che si verifichino disturbi nella deglutizione;
- in generale, l’organismo assorbe meno facilmente vitamine e minerali.
Tutti questi fattori, se non affrontati con il giusto approccio, possono portare a fenomeni di malnutrizione, oltre a incidere in modo negativo sull’umore dell’anziano. Esistono poi delle patologie, spesso presenti nella terza età, che influiscono anche sulla nutrizione. Prima di scoprire qual è la dieta più corretta da seguire per gli over 65, quindi, vediamo alcune condizioni in grado di influenzare l’alimentazione negli anziani e che, per questo, richiedono una particolare attenzione.
Masticazione e deglutizione
Nella terza età sono comuni le difficoltà nella masticazione a causa dell’assenza parziale o totale dei denti. Si tratta di una situazione che può portare a una nutrizione inadeguata perché la persona tende a evitare i cibi più difficili da masticare, limitando la propria dieta.
La disfagia, invece, si manifesta come un disturbo della deglutizione, che può diventare difficoltosa, se non addirittura impossibile. Anche questo problema può portare a casi di malnutrizione dovuti all’esclusione di diversi cibi per timore di non riuscire a ingerirli.
In entrambe le situazioni può aiutare la scelta di alimenti frullati, zuppe, passati, o cibi a consistenza morbida e omogenea.
Le alterazioni sensoriali
Con l’avanzare dell’età si manifesta una serie di alterazioni nella percezione sensoriale che possono avere conseguenze anche sull’alimentazione. In particolare:
- il calo della vista e dell’udito comportano una minore socializzazione, condizione che rende i pasti meno piacevoli;
- la riduzione della sensibilità di gusto e olfatto può portare a disinteresse e svogliatezza nei confronti del cibo (l’uso delle spezie può essere d’aiuto in tal senso);
- la maggiore secchezza delle fauci, dovuta a un calo della produzione di saliva, implica maggiori difficoltà nella masticazione e deglutizione.
Ipercolesterolemia e ipertensione
Tra le condizioni che possono colpire l’anziano e influire sulla sua alimentazione c’è anche l’ipercolesterolemia, ossia un aumento del colesterolo LDL nel sangue, situazione che può portare a problemi di tipo cardiocircolatorio. In questo caso, sarà importante seguire una dieta che limiti l’apporto di alimenti come quelli industriali ricchi di grassi, carni rosse, salumi e burro, ad esempio. La nutrizione è sicuramente un fattore su cui intervenire anche in presenza di pressione alta, modificando alcune abitudini come il consumo di sale, ad esempio.
L’osteoporosi
Con l’avanzare dell’età, inoltre, le ossa tendono a diventare più fragili a causa della riduzione della massa ossea. Per contrastare l’osteoporosi, l’alimentazione degli anziani dovrebbe quindi prevedere quotidianamente cibi ricchi di vitamina D e calcio.
Il diabete
Il diabete di tipo 2 è una malattia spesso presente nelle persone anziane, che tende a determinare elevati livelli di glucosio nel sangue e una ridotta produzione di insulina. La persona con diabete dovrà seguire una dieta che preveda alimenti meno raffinati, ricchi di fibre e poveri di zuccheri a rapido assorbimento, come verdure, cereali integrali e legumi, ma anche eliminare dolci e bevande zuccherate.
Dieta corretta per l’anziano: cosa non dovrebbe mai mancare
Escluse particolari condizioni fisiche e di salute che richiedono determinati accorgimenti, come abbiamo appena visto, le indicazioni generali per una sana alimentazione in un anziano in salute non differiscono molto da quelle per gli adulti più giovani.
Tuttavia, non è sempre facile seguire un corretto regime nutrizionale nella terza età. Spesso, infatti, alcune scelte alimentari errate sono dettate dal desiderio di trovare la soluzione più veloce o più comoda, come preferire pasti già pronti, non fare attenzione alla varietà negli alimenti o consumare porzioni insufficienti o non bilanciate. Queste abitudini rischiano di sfociare in due situazioni opposte, ma ugualmente da evitare (entrambe caratterizzate da una carenza di nutrienti fondamentali): da un lato un’eccessiva perdita di peso, dall’altro l’obesità.
Un regime alimentare adeguato, invece, dovrebbe partire dalla varietà e dalla semplicità degli ingredienti per costruire uno schema di dieta bilanciato ma leggero, che non appesantisca l’organismo e che apporti tutti i nutrienti di cui ha bisogno. Nello specifico si dovrebbe:
- prevedere, a ogni pasto, porzioni di frutta e verdura fresche;
- preferire cereali integrali;
- prediligere le proteine di origine vegetale, oppure provenienti da pesce o carni bianche, riducendo il consumo di carne rossa;
- evitare i grassi saturi – che si trovano soprattutto in prodotti animali come carne, latte, latticini, uova, o in oli vegetali come quelli di palma o di cocco – e gli zuccheri semplici;
- mantenere un’idratazione ottimale.
Vediamo quindi, nello specifico, che cosa non dovrebbe mai mancare nella corretta alimentazione degli anziani.
Carboidrati
I carboidrati sono fonte di energia, quindi è importante che siano presenti nella dieta, ma è bene ricordare due regole fondamentali. La prima è che gli zuccheri semplici devono essere ridotti al minimo e che, quando assunti, è meglio preferire quelli provenienti dalla frutta o dallo zucchero integrale.
La seconda è che gli zuccheri complessi – ovvero pane, pasta e riso – dovrebbero accompagnare tutti i pasti: come anticipato, meglio optare per quelli integrali e per quantità che non superino gli 80 grammi circa a porzione.
Proteine
Le proteine sono i “mattoncini” dei nostri muscoli. Per un apporto sufficiente, quindi, dovrebbero essere presenti in due pasti al giorno. Nel caso dell’alimentazione per gli anziani i legumi possono dimostrarsi una preziosa alternativa, a cui alternare pesce e carni bianche, perché consentono di preparare zuppe e passati, digeribili e più morbidi da masticare. Le carni rosse, invece, sono da consumare con moderazione, non più di una o due volte la settimana.
Grassi
Le regola generale è quella di ridurne il consumo, preferendo, in generale, i grassi di origine vegetale. Sicuramente il più consigliato è l’olio extravergine di oliva per condire a crudo: tre cucchiai al giorno di olio EVO sono sufficienti per garantire il giusto apporto di grassi buoni nella dieta di un anziano. Da evitare, possibilmente, burro, strutto e margarine.
Frutta e verdura
Al contrario dei grassi, la verdura è sempre la benvenuta. Andrebbe infatti consumata quotidianamente, cercando sempre di variare e di seguire, per quanto possibile, la stagionalità. Una porzione corretta equivale a circa 200 grammi di verdura al giorno.
Più attenzione, invece, per la frutta, dato che contiene zuccheri: due porzioni al giorno – quindi un frutto grande o due piccoli per i pasti principali – sono l’ideale per evitare di influire su eventuali problemi di glicemia. In ogni caso, se si hanno dubbi o domande, è sempre bene rivolgersi al proprio medico per ricevere consigli mirati in merito.
Vitamine e minerali
Vitamine e minerali possono essere assunti con il cibo, ma è possibile utilizzare anche integratori alimentari, visto che gli anziani tendono ad avere maggiori difficoltà ad assimilare queste sostanze. Chiaramente, se la persona dovesse averne bisogno, sarà il medico a prescriverli.
In particolare, la vitamina B12 è molto importante per diversi processi metabolici. Si trova soprattutto in alimenti di origine animale: pesce, carne, uova, latte e formaggi. Il calcio e la vitamina D, invece, come abbiamo detto sono indispensabili per mantenere le ossa in buona salute: latte e formaggi rappresentano ottime fonti, ma vanno dosati con criterio, perché un consumo eccessivo può influire sui livelli di colesterolo. Valide alternative possono essere i latti vegetali, la frutta secca, i legumi e anche alcune erbe aromatiche come salvia, rosmarino e basilico.
Anche il potassio è fondamentale per il buon funzionamento di nervi e muscoli, incluso il cuore. Lo si può assumere attraverso alimenti come soia, fagioli, piselli, pistacchi, ceci, albicocche, banane, cavolfiori e spinaci.
Acqua e liquidi
L’idratazione è un altro fattore da non trascurare e che spesso viene sottovalutato, soprattutto da chi conduce una vita sedentaria. Si raccomanda quindi di acquisire l’abitudine di bere – anche senza sete e non solo durante i pasti – 2,5 litri di liquidi ogni giorno per gli uomini e 2 litri per le donne. Ricorrere a tisane, tè, centrifugati può essere una buona soluzione per non idratarsi solo attraverso l’acqua.
Nei quantitativi indicati specifichiamo che sono inclusi tutti i liquidi che possiamo assumere, sia tramite l’acqua sia mediante i cibi e altre bevande.
Lo schema di dieta per l’anziano suggerito da Fondazione AIRC
Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro propone un ottimo spunto di schema di dieta per l’aziano. Per esempio, per colazione suggerisce una spremuta come fonte di liquidi e vitamine, da abbinare a del pane integrale condito con olio di oliva, oppure frullati di frutta con yogurt bianco. Chi lo gradisce può anche scegliere il porridge, che combina fiocchi di avena con latte vegetale e frutta fresca. Se invece si preferisse il latte di origine animale, meglio optare per quello scremato.
Tra le pietanze che AIRC consiglia per pranzo o cena ci sono le zuppe di legumi e cereali come la ribollita, i piatti a base di pasta e riso integrali (come orecchiette con le cime di rapa o riso integrale e lenticchie), il cous cous con verdure, il pesce al forno (nasello, palombo o cernia) e la frittata (non più di una volta a settimana), ad esempio.
L’ideale, inoltre, è aggiungere ai tre pasti principali anche due spuntini, per alleggerire le porzioni, durante i quali possiamo consumare frutta fresca, frutta secca o yogurt.
L’alimentazione per gli anziani all’interno delle strutture Real Salus
L’attenzione alla dieta dell’anziano è un tema molto importante in un luogo come una casa di riposo o RSA, sia per la valenza nutrizionale sia sociale che riveste l’alimentazione. Per questo, in Real Salus, realtà che gestisce varie tipologie di strutture per anziani a Bologna e provincia, poniamo estrema cura su questo aspetto. I menù proposti sono vari, con piatti che seguono la stagionalità e che tengono conto delle esigenze specifiche di ogni ospite, secondo le sue necessità o le indicazioni fornite dai nostri medici o da specialisti.
Senza dimenticare l’importanza del luogo. Gli ambienti, infatti, sono pensati per favorire la socializzazione e rendere il pasto anche un momento di confronto e scambio, sempre nel rispetto delle esigenze di ognuno: se l’anziano lo preferisse, infatti, può mangiare nella propria stanza, anziché nella sala da pranzo. Contattaci per maggiori informazioni sulla struttura e sui servizi offerti.