Alimentazione nell’anziano: dal fabbisogno energetico alla ritualità dei pasti

Il rapporto con il cibo nella terza età

L’età avanzata porta con sé una serie di cambiamenti fisici e psicologici, che, influenzati dall’interazione con l’ambiente, incidono profondamente anche sul rapporto dell’anziano con il cibo. La letteratura associa al processo di invecchiamento, una serie di cambiamenti naturali quali, una progressiva riduzione di peso e statura, un aumento della massa grassa, specialmente nella zona addominale, una diminuzione della massa muscolare, una demineralizzazione delle ossa e una riduzione dell’acqua corporea. Queste variazioni nell’organismo riducono il metabolismo basale, incidono negativamente sulle prestazioni fisiche e sullo stato di salute generale.

Ecco perché oggi vogliamo parlare di come cambia e di cosa è bene tener presente rispetto all’alimentazione dei nostri anziani.

Il Fabbisogno Nutrizionale nell’Età Avanzata

Se, in tempi non sospetti, circa nell’Ottocento, il filosofo Ludwig Feuerbach scriveva ‘Noi siamo quello che mangiamo’, la consapevolezza dei contraccolpi sullo stato di salute, non solo fisico, di un’alimentazione non equilibrata, ha portato, con il progressivo invecchiamento della popolazione, ad un’attenzione sempre maggiore sulla qualità dell’alimentazione in età avanzata.

Nonostante la qualità della dieta debba rimanere inalterata rispetto agli adulti, il fabbisogno energetico come del resto l’appetito stesso tendono a diminuire con l’età. E se il fabbisogno energetico è collegato e conseguente alla sensibile diminuzione delle attività che svolgiamo, ad influenzare la qualità dell’appetito incidono anche altri fattori da non sottovalutare.

I cambiamenti a livello sensoriale, primi fra tutti, influenzano profondamente l’approccio al cibo. La riduzione dell’efficacia visiva, del gusto e dell’olfatto, spesso aggravata da abitudini come il fumo o da una scarsa igiene orale, i diffusi problemi alla dentizione, diminuiscono il piacere associato al consumo di cibo, interferendo sull’appetito a volte in modo importante.
Anche l’ipotalamo, cruciale nella regolazione del comportamento alimentare, subisce modifiche che possono portare a un precoce senso di sazietà, senza dimenticare i problemi di deglutizione che possono inficiare pesantemente sulla qualità della nutrizione. Nei casi più gravi, la concomitanza di questi fenomeni può contribuire all’instaurarsi di una forma di anoressia “fisiologica”, legata all’età, che espone l’anziano a un elevato rischio di sottonutrizione.

I dati diffusi dalla Fondazione Umberto Veronesi evidenziano che fino alla metà degli anziani può essere interessato da malnutrizione o denutrizione. La malnutrizione rappresenta uno squilibrio nutrizionale che può manifestarsi sia come sovranutrizione (obesità) che come sottonutrizione.
Queste condizioni sono spesso aggravata da una dieta monotona e poco variata, riconducibile in parte alle difficoltà delle quali abbiamo appena accennato, ma acuita, in molti casi, anche da fattori sociali, come difficoltà economiche e psicologiche, solitudine e isolamento.

Ritualità dei Pasti e Socievolezza

Proprio rispetto alle condizioni psicologiche che possono incidere negativamente sul rapporto con il cibo, la solitudine degli anziani è un fattore da non sottovalutare. Ci sono aspetti di ritualità legati al consumo dei pasti, così come alla preparazione del cibo, che da sempre sono legati alla scansione delle nostre giornate e che sul nostro equilibrio svolgono un ruolo importante. Dall’orario dei pasti, alla tavola apparecchiata, il consumo di cibo è legato alla socialità e al concetto di cura nei confronti dell’altro. L’anziano che resta solo, con maggior difficoltà degli uomini rispetto alle donne, soffre la perdita in particolare in questi momenti e spesso in un tempo ragionevolmente breve, può perdere ordine ed equilibrio nella distribuzione dei pasti non alimentandosi più in modo corretto.

Il riconoscimento precoce e un approccio multidisciplinare alla malnutrizione sono fondamentali per migliorare la qualità della vita degli anziani. Strategie nutrizionali personalizzate, supporto psicologico e sociale, e una gestione ottimale delle condizioni mediche possono contribuire a prevenire o mitigare gli effetti della malnutrizione, sostenendo così la salute e il benessere degli anziani.

L’Importanza dell’Idratazione e di una Dieta Equilibrata: la dieta mediterranea

Sempre tornando al parere degli esperti, la dieta mediterranea, con la sua varietà di nutrienti, si conferma un valido regime alimentare anche per gli anziani, sempre assolutamente consigliato. Siamo favoriti da un territorio generoso e dalla qualità di una tradizione culinaria che ci rende un riferimento nel mondo, quindi, possiamo semplicemente trovare in casa – ovviamente con tutte le indicazioni del caso in presenza di patologie che lo richiedano – tutti gli ingredienti per un’alimentazione sana e completa.

Un regime alimentare, che si basi sulla dieta mediterranea, prevede l’assunzione di carboidrati, frutta, verdura, proteine e grassi buoni che, in giusta quantità, assicurano un buono stato di salute. Ma non solo, si tratta di un’alimentazione che favorisce un corretto grado di idratazione, elemento fondamentale per gli anziani soggetti, in forza dell’età, ad una certa tendenza alla disidratazione.
Ma scendendo sul piano pratico, vediamo invece cosa sarebbe opportuno limitare in età avanzata.

Gli anziani dovrebbero limitare il consumo di alimenti ricchi di zuccheri semplici, carne rossa e insaccati, privilegiando invece pesce, carni bianche, uova e legumi. L’olio extravergine di oliva è da preferire come condimento principale per garantire un adeguato apporto di lipidi, mentre il consumo di alcolici dovrebbe essere moderato, preferendo bevande a basso tenore di etanolo. È inoltre essenziale ridurre l’utilizzo del sale per prevenire l’ipertensione arteriosa, sostituendolo con spezie ed erbe aromatiche; e prestare particolare attenzione a valori di vitamina D e calcio, essenziali per la salute delle ossa e la prevenzione dell’osteoporosi.
Famigliari e caregiver, in questo senso è bene prestino la massima attenzione alle abitudini alimentari degli anziani, promuovendo scelte salutari e adeguandole alle specifiche necessità individuali, per migliorare la qualità della vita in questa delicata fase dell’esistenza.

Real Salus e la cura dell’alimentazione: come nutrire il benessere

Nutrire il benessere è fondamentale!
Presso i centri Real Salus, la gestione dell’alimentazione degli anziani si distingue per un approccio globale e personalizzato, volto a garantire il benessere fisico e psicologico degli ospiti. Il personale sociosanitario, medico e infermieristico opera in sinergia per accompagnare gli anziani in un percorso di nutrizione equilibrata e completa, ponendo particolare attenzione all’idratazione e, quando necessario, all’alimentazione artificiale.
Un team interdisciplinare di esperti si impegna non solo a intervenire tempestivamente in caso di malnutrizione, con il monitoraggio attento dei casi più a rischio, ma lavora nel quotidiano sulla prevenzione, promuovendo uno stile di vita sano e abitudini alimentari corrette. Diete varie ed equilibrate, grande disponibilità e versatilità per rispettare esigenze particolari, grazie alla presenza della cucina interna in ognuna delle nostre strutture; particolare attenzione,  infine, è riservata a valorizzare i pasti come momenti conviviali, per rinforzare e recuperare gli aspetti emozionali legati al cibo e al piacere di consumarlo in compagnia.

L’approccio presso le strutture Real Salus si estende al trattamento delle condizioni mediche che influenzano la nutrizione, come depressione, disfagia, insufficienza renale, diabete e disfunzioni tiroidee, assicurando così un percorso di cura e assistenza degli ospiti completo.
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