L’assistenza di un anziano allettato è un compito molto delicato e complesso per un caregiver. È fondamentale provvedere a tutte le sue necessità quotidiane, infatti, soprattutto se il proprio caro non è autosufficiente o lo è solo parzialmente, ma anche prendersi cura della sua salute e della sua sicurezza per scongiurare le possibili complicanze dell’immobilità.
In questo articolo vedremo insieme i principali aspetti a cui prestare attenzione e forniremo alcuni consigli per accudire un anziano costretto a letto, dalla corretta alimentazione all’igiene personale, dalla fisioterapia all’importanza di offrire stimoli adeguati per contrastare il declino cognitivo e il senso di isolamento.
Come proteggere gli anziani allettati dalla sindrome da immobilizzazione
Una delle conseguenze più gravi di una prolungata permanenza a letto è la sindrome da allettamento, chiamata anche sindrome da immobilizzazione o sindrome ipocinetica. Si tratta di una condizione che determina un generale peggioramento dello stato di salute a livello fisico, cognitivo e psicologico e una sempre più marcata perdita di mobilità e autonomia. La sindrome da allettamento può manifestarsi con alterazioni a carico di numerosi apparati e con svariati sintomi, come problemi di circolazione, riduzione della massa ossea e del tono muscolare, disturbi urinari, elevato rischio di bronchiti e polmoniti, piaghe da decubito.
A differenza di quanto accade nei soggetti giovani, nelle persone anziane gli effetti di questa sindrome sono difficilmente reversibili, quindi è importante prevenirla con una serie di accorgimenti. Ecco qualche consiglio:
- cercare di evitare l’allettamento, per quanto possibile e se il quadro clinico dell’anziano lo permette.
- Trattare le patologie che hanno portato all’allettamento seguendo le terapie prescritte, in modo da alleviare i sintomi che possono favorire la scarsa mobilità e che rischiano di prolungare l’inattività.
- Con il benestare del medico e appena le sue condizioni di salute lo consentono, incoraggiare l’anziano a muoversi, sollecitandolo ad alzarsi e aiutandolo se ha bisogno di un supporto.
- Durante la permanenza a letto, stimolare il proprio caro a cambiare posizione a intervalli regolari, possibilmente anche di notte, sempre assistendolo o ricorrendo ad appositi ausili per accompagnarlo nel movimento.
- Per contrastare il decadimento cognitivo e il senso di frustrazione che possono derivare dall’immobilità, invitare l’anziano a mantenersi il più possibile attivo, svolgendo in autonomia semplici azioni quotidiane come mangiare o pettinarsi.
Piaghe da decubito: i consigli per prevenirle e trattarle
Le piaghe da decubito rappresentano un’altra problematica frequente negli anziani allettati. Trascorrere molto tempo sdraiati, infatti, espone la pelle al rischio di lesioni, che sono dovute alla pressione o allo sfregamento continui esercitati dal materasso sul corpo e che tipicamente si formano nelle aree utilizzate come punti di appoggio, come osso sacro, ossa del bacino, talloni, spalle, schiena e nuca. Le piaghe da decubito, oltre a essere molto fastidiose, possono causare complicanze anche gravi, come le infezioni, quindi è importante prevenirle e trattarle in modo tempestivo.
Ci sono varie precauzioni che il caregiver può adottare, tra cui:
- esaminare quotidianamente la cute dell’anziano per assicurarsi che non siano presenti – o per individuare precocemente – aree arrossate o vesciche che potrebbero evolvere in vere e proprie lesioni;
- utilizzare ausili come cuscini e materassi antidecubito per distribuire il peso del corpo in modo uniforme e ridurre la pressione sulle zone a rischio;
- assicurarsi che il proprio caro cambi frequentemente posizione, per esempio che si sdrai su un fianco invece di restare sempre supino, inoltre, in presenza di gravi difficoltà motorie, utilizzare appositi dispositivi per la movimentazione della persona allettata, come i teli specifici;
- mantenere la pelle pulita e asciutta, perché la cute umida o sudata è più soggetta a macerazione, e quindi alla formazione di ulcere da decubito;
- garantire all’anziano un’alimentazione varia e completa, per prevenire stati di malnutrizione che possono aumentare il rischio di piaghe da decubito.
Anche in presenza di lesioni da pressione sono importanti il controllo e la cura giornaliera della pelle, la redistribuzione del peso del corpo, la movimentazione frequente e una dieta equilibrata, perché una nutrizione inadeguata può rallentare la cicatrizzazione delle ferite. Per favorire la guarigione ed evitare che le lesioni possano infettarsi, è bene effettuare medicazioni seguendo le indicazioni del medico o chiedendo il supporto di personale infermieristico.

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L’importanza dell’alimentazione per un anziano allettato
Una corretta alimentazione, come abbiamo accennato, è fondamentale per mantenere negli anziani uno stato nutrizionale idoneo poiché con l’avanzare dell’età si è più esposti al rischio di malnutrizione. Questa condizione, dovuta allo squilibrio tra fabbisogno e assunzione di nutrienti, determina un’alterazione funzionale e strutturale dell’organismo che lo indebolisce e lo rende più vulnerabile alle malattie. Mangiare in modo ben bilanciato è dunque una priorità per le persone anziane e lo è ancora di più per quelle allettate, perché una dieta inadeguata può aggravare ulteriormente il quadro clinico, rallentare il recupero e aumentare il pericolo di complicanze legate all’immobilità.
È importante dunque che chi si prende cura di un anziano allettato si assicuri che abbia un’alimentazione varia, completa e a misura delle sue esigenze nutrizionali. La dieta va sempre discussa e valutata con il medico curante, ma il modello di riferimento a cui ispirarsi generalmente è la dieta mediterranea, a base di cereali, frutta e verdura, fonti proteiche come carni bianche e pesce, latticini magri e olio extravergine di oliva come condimento. È consigliabile limitare l’apporto di sale ed escludere i cibi raffinati e ricchi di grassi e zuccheri. È inoltre essenziale garantire una buona idratazione: l’invecchiamento, infatti, aumenta il rischio di disidratazione anche a causa della riduzione dello stimolo della sete. Anche in questo caso è bene chiedere consiglio al medico rispetto al quantitativo di acqua che la persona dovrebbe assumere ogni giorno.
Come aiutare l’anziano a mangiare a letto
L’allettamento rende necessario adottare anche alcuni accorgimenti per consentire alla persona di mangiare agevolmente a letto. Innanzitutto, è fondamentale assicurarsi che sieda in posizione corretta, per ridurre il più possibile le difficoltà di deglutizione e il rischio di soffocamento.
Se l’anziano ha necessità di essere imboccato, è importante fare attenzione alla temperatura del cibo, che non deve essere troppo caldo, e limitarne la quantità sul cucchiaio. In generale, poi, è fondamentale rendere il pasto un momento piacevole, privilegiando piatti gustosi e di aspetto gradevole e facendo in modo che la persona mangi in compagnia, per contrastare la perdita di appetito che spesso si verifica nella terza età e che l’allettamento può acuire.
I suggerimenti per curare l’igiene quotidiana
La cura dell’igiene quotidiana è uno degli aspetti più delicati per chi accudisce un anziano allettato e occupa un posto centrale nelle attività di assistenza: è fondamentale per permettere alla persona, spesso non totalmente autosufficiente, di mantenersi pulita, in ordine e a proprio agio, ma anche per tutelare la sua salute e scongiurare il rischio di malattie e complicanze legate all’allettamento. Una corretta igiene, infatti, contribuisce a salvaguardare l’integrità della pelle, permettendole di svolgere il suo ruolo di barriera naturale che protegge da patogeni, irritazioni e infezioni.
Il bagno a letto è la procedura che in genere si utilizza per l’igiene completa nei pazienti allettati, soprattutto se hanno forti limitazioni nella mobilità e se a casa non sono disponibili ausili che rendono possibile il lavaggio in bagno in modo agevole e senza rischi, come una vasca o una sedia per disabili. Questa procedura si esegue adagiando un telo impermeabile a protezione del materasso, svestendo la persona e provvedendo alla pulizia di ogni parte del corpo, insaponandola con una spugna, sciacquandola con acqua e asciugandola.
Oltre al bagno completo a letto, le cure igieniche della persona allettata prevedono anche pulizie quotidiane parziali, ovvero mirate a specifiche aree come il viso, gli occhi, la bocca, i denti, i capelli e l’igiene intima, che potrà comprendere il cambio del pannolone per gli anziani con disturbi di incontinenza.
È importante adottare alcune precauzioni per assistere nel modo giusto l’anziano e far sì che l’igiene personale, oltre ad essere eseguita in modo corretto e sicuro, risulti anche un momento piacevole e non sia motivo di imbarazzo o disagio. Ecco qualche consiglio:
- lavarsi sempre le mani prima di procedere con la pulizia;
- dedicare alla cura dell’igiene dell’assistito il tempo necessario a rendere le operazioni efficaci e confortevoli, evitando gesti frettolosi;
- spostare la persona con sicurezza, ma anche con delicatezza;
- fare attenzione a non causarle dolore;
- tenere conto delle preferenze dell’anziano, per esempio regolando l’acqua alla temperatura per lui più gradevole;
- evitare l’utilizzo di acqua troppo calda, che potrebbe disidratare la cute;
- rispettare l’intimità e la privacy dell’assistito, per esempio mantenendo coperte con un telo le parti del corpo che non si stanno ancora lavando e coprendole di nuovo appena conclusa la pulizia;
- incoraggiare la persona a provvedere in autonomia alla sua igiene personale, se è in grado di farlo, per esempio portandole a letto una bacinella piena d’acqua e un asciugamano per lavarsi il viso da sola;
- asciugare con cura la pelle per prevenire macerazioni dovute all’umidità, che potrebbero favorire la comparsa di lesioni.
Come stimolare l’anziano a livello cognitivo
Prendersi cura di un anziano allettato vuol dire non solo accudirlo nelle sue necessità pratiche, ma anche fornire stimoli in grado di rendere le sue giornate dinamiche e piacevoli, pur nell’immobilità forzata. La lunga permanenza a letto, infatti, può favorire il declino cognitivo, il senso di isolamento, l’inattività e l’apatia: è dunque importante contrastare questa tendenza sollecitando la persona a mantenersi attiva, anche per proteggerla dalle conseguenze psicologiche dell’allettamento, come il calo dell’umore e, nei casi più gravi, la depressione.
Anche se si è costretti a trascorrere le proprie giornata a letto, è possibile coltivare hobby e interessi: coinvolgere l’anziano in attività ricreative a lui gradite e compatibili con le sue condizioni di salute è un modo per allenare le sue capacità cognitive, come memoria e attenzione, e farlo sentire meno solo e giù di morale.
Ecco qualche esempio:
- fare lavori manuali e creativi;
- sfogliare album di fotografie e condividere storie e ricordi di vita;
- fare puzzle o le parole crociate;
- giocare a carte o a tombola;
- coccolare un animale da compagnia per sfruttare i benefici della Pet Therapy per gli anziani;
- organizzare una videochiamata con amici e familiari.
Il ruolo della fisioterapia per l’anziano costretto a letto
Non dimentichiamo, poi, il ruolo della fisioterapia nell’anziano allettato. Nelle persone anziane, infatti, la lunga permanenza a letto può aggravare la perdita di massa muscolare, detta anche sarcopenia, compromettendo progressivamente l’autonomia e aumentando il rischio di cadute.
Su consiglio del medico può quindi essere utile prevedere un percorso di fisioterapia riabilitativa personalizzato, cioè costruito sulle esigenze e le condizioni fisiche della persona. Un programma di esercizi mirati, infatti, può aiutare l’anziano a recuperare la mobilità e ridurre la durata dell’allettamento, per esempio dopo una frattura o altre problematiche transitorie, ma contribuisce anche a preservare la forza e la resistenza muscolare qualora invece l’immobilità fosse una condizione cronica.
Per salvaguardare la flessibilità articolare e la forza possono essere indicati una mobilizzazione attiva assistita, in cui il fisioterapista accompagna il movimento del paziente, oppure degli esercizi di contrazione isometrica: entrambe queste soluzioni – che si rivelano utili, ad esempio, per rinforzare i muscoli delle gambe – sono molto adatte per persone con difficoltà motorie e autonomia ridotta.
L’assistenza domiciliare per gli anziani allettati: i servizi di Real Salus
Assistere un anziano allettato è un compito che richiede grande responsabilità, accortezze e competenze specifiche. Spesso, quindi, per le famiglie è essenziale chiedere un supporto esterno per garantire al proprio caro un’assistenza qualificata, soprattutto nelle situazioni in cui servono interventi socio-sanitari specialistici, come nel caso di un anziano che ha bisogno di una consulenza nutrizionale, di assistenza infermieristica per il trattamento di piaghe da decubito o di un programma di fisioterapia.
Un aiuto in tal senso può arrivare dal servizio RSA Aperta di Real Salus, realtà bolognese che da più di 50 anni opera nel settore delle strutture di accoglienza per la terza età. Questa formula permette di usufruire di tutti i servizi tipici di una Residenza Sanitaria per Anziani, ma al domicilio del paziente.
Le prestazioni di cui è possibile beneficiare a casa comprendono l’assistenza infermieristica, i consulti con personale medico specialistico, il supporto cognitivo, le attività di tipo socio-educativo, ma anche l’aiuto e la formazione dei familiari sull’alimentazione e le procedure di igiene personale dell’anziano.
Si tratta di un’opportunità vantaggiosa sia per l’assistito, che può continuare a vivere nella sua abitazione ricevendo l’assistenza di cui ha bisogno, sia per i suoi caregiver, che possono contare sul supporto di un team multidisciplinare competente e qualificato che li affianca nel lavoro di cura.
Vuoi sapere di più sul servizio di RSA Aperta e su tutti gli interventi assistenziali di Real Salus? Contattaci e ti forniremo le informazioni di cui hai bisogno.
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