Come prevenire e gestire le cadute degli anziani

Da un sondaggio nazionale riferito al periodo 2017-2020, condotto da Passi d’Argento, emerge che, su oltre 54mila intervistati dai 65 anni in su, l’8% di essi è caduto nei 30 giorni precedenti l’intervista. Sempre secondo i dati di questo studio, nel 18% dei casi, all’episodio è seguito un ricovero in ospedale di almeno un giorno. 

Questo ci fa capire quanto il problema delle cadute degli anziani debba essere tenuto in considerazione, sia perché si tratta di incidenti che spesso portano a gravi infortuni, comprese le fratture, sia per le conseguenze negative sul benessere psico-fisico della persona.

In questo articolo vedremo quali sono le condizioni che favoriscono le cadute nella terza età, come si possono prevenire e come affrontarne le conseguenze.

Cadute negli anziani: un rischio che aumenta con l’età e che può portare alla paura di cadere di nuovo

Dal sondaggio di Passi d’Argento, si scopre anche che, in generale, è il progredire dell’età a incidere sulla frequenza delle cadute – cade, infatti, il 7% dei 65-74enni e il 12% degli ultra 85enni – e le donne sono più soggette a questo problema rispetto agli uomini. Anche le differenze geografiche sembrano influire: le cadute degli anziani, infatti, sono più frequenti al Sud rispetto al Nord Italia. Emerge, inoltre, che questo tipo di incidente spesso si accompagna anche a una condizione di malessere psichico e a sintomi di depressione nell’anziano.

Le cadute possono essere classificate in:

  • prevedibili, ossia che coinvolgono pazienti già ritenuti ad alto rischio come, per esempio, coloro che soffrono di presbiastasia, ovvero alterazioni strutturali e fisiologiche dovute all’età che influiscono sull’equilibrio;
  • non prevedibili, ovvero che non sono annunciate da condizioni che permettono una previsione a priori;
  • accidentali, di cui fanno parte quelle che possiamo attribuire a fattori ambientali esterni.

Tuttavia, nel caso in cui la caduta sia provocata dalle condizioni fisiche della persona, è bene precisare che potrebbero presentarsi alcuni sintomi che anticipano l’incidente, come:

  • vertigini
  • stordimento
  • palpitazioni

Ricordiamo che le cadute degli anziani spesso provocano fratture: tra le più frequenti citiamo quella del polso e quella dell’anca (soprattutto tra gli over 75), che generalmente consiste nella rottura del collo del femore, ovvero la parte che unisce l’osso principale della gamba all’anca nell’articolazione coxo-femorale. 

Perché gli anziani cadono?

Per capire come prevenire e arginare le conseguenze di questi episodi può essere utile partire dalle cause: perché gli anziani cadono? La maggior parte di questi eventi si verifica quando interagiscono diversi fattori. In particolare, si possono identificare due categorie di cause scatenanti:

  • intrinseche, che raccolgono aspetti strettamente legati alla persona e al suo stato di salute;
  • estrinseche, che includono elementi legati all’ambiente che circonda l’anziano nel momento della caduta.

La condizione fisica ha una responsabilità maggiore rispetto ad altri fattori e sicuramente influisce anche sul modo in cui la persona risponde alle situazioni pericolose. I farmaci che hanno effetti sull’attenzione o sulla pressione arteriosa, inoltre, possono concorrere ad aumentare il rischio di cadere.

Le cadute degli anziani, come riporta il sondaggio di Passi d’Argento, avvengono per lo più in casa (63%) o in strada (21%), più raramente in giardino (11%) o altrove (6%). Nonostante quanto appena detto, la casa non viene percepita dagli anziani come un luogo pericoloso e solo 1 intervistato su 3 riconosce questo rischio. 

La maggior parte delle cadute tende a verificarsi mentre la persona:

  • si muove in una stanza;
  • si corica o scende dal letto;
  • si siede o si alza;
  • cammina;
  • sale o scende le scale.

I fattori che aumentano il rischio di cadute negli anziani

Vediamo, nello specifico, quali sono i fattori epidemiologici – ovvero relativi allo stato fisico e di salute della persona – e quelli ambientali che possono portare un anziano a cadere.

Tra i fattori epidemiologici citiamo:

  • Età superiore ai 65 anni.
  • Altri episodi di cadute avvenuti in passato.
  • Deterioramento cognitivo e delle funzioni neuromuscolari.
  • Incontinenza.
  • Recenti variazioni nella prescrizione farmacologica che possono, in qualche modo, alterare le percezioni e la mobilità.
  • Patologie del piede.
  • Deficit alla vista e/o all’udito.
  • Malnutrizione e obesità.
  • Mancanza di autosufficienza nelle attività quotidiane.
  • Problemi di mobilità e/o equilibrio.
  • Patologie degenerative (come osteoporosi o artrite), morbo di Parkinson e malattie metaboliche come il diabete.

Tra i fattori ambientali rientrano:

  • Spazi angusti che limitano la deambulazione.
  • Bagno esterno alla camera, con water posizionato a un’altezza non adeguata.
  • Scarsa illuminazione degli ambienti.
  • Tappeti non messi in sicurezza mediante apposito antiscivolo.
  • Pavimenti e scale scivolosi.
  • Mancanza di tappetini antiscivolo nella doccia o nella vasca da bagno.
  • Uso non corretto di ausili per la deambulazione, utilizzo di calzature aperte, inadeguate oppure il camminare scalzi.
  • Mancanza di corrimano nelle scale, gradini troppo alti o stretti.
  • Difficoltà nel raggiungere il pulsante di chiamata o il campanello che servono a chiedere assistenza (ad esempio se ci si trova in situazioni difficili mentre si è in bagno).
  • Abbigliamento inadatto (come vestaglie o pantaloni troppo lunghi).

Come prevenire le cadute degli anziani

Per quanto le cadute siano spesso imputabili a situazioni e fattori non prevedibili, ci sono alcuni provvedimenti che è possibile mettere in atto per ridurre questa eventualità. Si tratta di accortezze che contemplano ambiti diversi, dal rendere la casa più sicura all’abitudine dell’anziano di sottoporsi a regolari controlli. Vediamo le principali.

Rendere la casa più sicura

Considerato che la casa è il luogo dove più spesso si verificano le cadute nella terza età, ecco qualche suggerimento per rendere l‘abitazione un ambiente più sicuro per l’anziano:

  • Migliorare l’illuminazione aumentando i punti luce. Gli interruttori, inoltre, dovrebbero essere facilmente raggiungibili, le scale ben illuminate ed evidenziate con nastro segnaletico, ad esempio; è bene anche che siano dotate di corrimano e scalini antiscivolo. 
  • Fare attenzione ai cavi elettrici o alle prolunghe: meglio tenerli raccolti o nascosti grazie a canaline apposite.
  • Installare in bagno barre e maniglie di supporto, specialmente accanto al water o nella vasca. Un copriwater rialzato può agevolare la seduta; inoltre, se si desidera tenere dei tappeti, meglio posizionarvi sotto una rete di gomma antiscivolo.
  • Evitare di stendere la cera sui pavimenti perché li rende più lisci e scivolosi, e fare attenzione che non ci siano dislivelli su cui è possibile inciampare.
  • Oggetti e articoli casalinghi di uso frequente dovrebbero essere posti ad altezze comode, che non richiedano movimenti difficili per essere presi o l’uso di scalette.
  • A casa è consigliato indossare ciabatte chiuse con suola antiscivolo e indumenti senza lacci o cinture che si possono impigliare.

Le stesse accortezze, chiaramente, vanno rispettate per prevenire le cadute nelle case di riposo e RSA, dove l’ambiente è molto simile a quello domestico. Nelle strutture di Real Salus – società che gestisce varie realtà a Bologna e provincia dedicate alla terza età – arredi e spazi sono organizzati in modo tale da creare un ambiente sicuro, dove l’anziano si può muovere agevolmente. Massima attenzione, poi, è riservata allo Spazio Alzheimer, dove i pazienti sono particolarmente fragili. 

Come abbiamo visto nell’articolo dedicato a fisioterapie e riabilitazione, proprio per ridurre il rischio di cadute, in Real Salus è stato messo a punto uno strumento ad hoc che permette di registrare i dettagli relativi a ogni episodio di caduta verificatosi, incluse informazioni molto specifiche come, ad esempio, le condizioni ambientali e l’attività svolta dall’anziano in quel momento. Questi dati vengono quindi processati da un software che fornisce a operatori, medici e fisioterapisti un quadro puntuale della situazione, utile a prevenire eventi simili in futuro. 

I benefici dell’attività fisica

Esercizi che utilizzano manubri o programmi che allenano la resistenza muscolare rappresentano valide soluzioni per contribuire a rafforzare le gambe, migliorandone la stabilità. Il Tai Chi (che fa parte delle arti marziali cinesi, ma che oggi, in Occidente, è diffuso soprattutto come ginnastica e pratica di medicina preventiva) e gli esercizi di bilanciamento, inoltre, aiutano a stabilizzare l’equilibrio. In generale, ricordiamo che mantenersi fisicamente attivi può contribuire a contrastare la sarcopenia, ossia la perdita di massa muscolare.

Per essere efficaci, i programmi di allenamento devono essere formulati sulle esigenze del singolo soggetto: per questo, prima di definirli, è importante la valutazione da parte di uno specialista che individui il rischio di caduta e che stabilisca le attività più adeguate per l’anziano – tra le quali può rientrare anche la ginnastica dolce – in base alle sue condizioni fisiche e di salute. 

Utili a valutare il rischio di caduta, in particolare, sono i test sull’equilibrio, la mobilità, la velocità e la forza delle gambe senza l’aiuto di ausili. Fatto questo, si può procedere a programmare un allenamento di livello base, medio o avanzato, che dovrà essere rivalutato periodicamente.

L’importanza di alcuni controlli regolari

Le condizioni di salute della persona influiscono sul rischio di cadute, per questo si consiglia di sottoporsi ad alcuni controlli periodici che tengono sotto controllo determinati parametri. Per esempio, è bene verificare regolarmente la pressione arteriosa, i livelli di glicemia, lo stato di idratazione e mantenere una corretta nutrizione

Inoltre, è bene controllare periodicamente la terapia farmacologica prescritta all’anziano, soprattutto se assume farmaci che potrebbero aumentare il rischio di cadute. Altrettanto importanti, inoltre, sono la visita oculistica e all’udito, oltre che assicurarsi di muoversi sempre in condizioni sicure, indossando scarpe adeguate e imparando a usare correttamente ausili come bastoni, stampelle o simili.

Cosa fare dopo una caduta?

Subito dopo una caduta, è necessario capire quali sono i danni occorsi. È molto frequente che si verifichino piccoli infortuni come lividi, distorsioni o strappi muscolari, sebbene non siano esclusi, come in parte accennato, i casi in cui l’incidente porta a conseguenze come fratture, tagli e slogature o, addirittura, perdita di coscienza, nelle situazioni più gravi.

È molto importante che la persona racconti al proprio medico di essere caduta in modo che quest’ultimo possa scoprire le ragioni che hanno provocato l’evento, sincerarsi delle eventuali conseguenze della caduta sull’anziano e capire come intervenire per evitare che accada ancora. Per identificare la causa dell’incidente il medico porrà una serie di domande a esso relative, dalle circostanze del momento ai sintomi che il paziente può avere avuto poco prima di cadere; si informerà, inoltre, rispetto agli eventuali farmaci assunti e al modo in cui l’anziano sia riuscito a tornare in piedi. 

Alcuni controlli – come la misurazione della pressione, la verifica del ritmo cardiaco, la valutazione della forza muscolare, della vista e del sistema nervoso – aiutano a completare un primo quadro della situazione che, se presenta elementi sospetti, porterà a ulteriori esami di approfondimento, come l’elettrocardiogramma o gli esami del sangue.

Come già accennato, inoltre, è bene sincerarsi anche delle possibili ripercussioni psicologiche della caduta sulla persona, perché la perdita di sicurezza e la paura di cadere di nuovo potrebbero accelerare il declino funzionale e portare l’anziano a depressione o isolamento.

Real Salus: una realtà sempre vigile e attenta ai bisogni degli anziani

Come abbiamo detto, le cadute sono episodi non sempre prevedibili, ma in Real Salus c’è un grande impegno nel predisporre gli ambienti in modo tale che siano il più possibile in sicurezza. Gli ospiti, inoltre, sono costantemente assistiti non solo per quanto riguarda il controllo del loro stato di salute, ma anche nella programmazione della quotidianità. Gli anziani, infatti, vengono ogni giorno stimolati attraverso attività condivise, seguono una dieta varia e bilanciata, e una routine che favorisce l’equilibrio e la serenità. 

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