Il fenomeno delle cadute degli anziani costituisce un problema importante e la sua prevenzione rappresenta una necessità, tanto fra le mura domestiche, quanto all’interno di strutture per la terza età come le RSA.
Secondo un report dell’Istat pubblicato nel 2021 riguardante lo stato di salute delle persone anziane in Italia, nel 2019 erano quasi 4 milioni gli over 65 con gravi difficoltà nelle attività funzionali di base, ossia il 28,4% della popolazione di 65 anni e più. Fra questi, risultava che quasi 3 milioni facessero molta fatica a camminare e a salire o scendere le scale senza l’aiuto di una persona o di ausili.
Con l’avanzare dell’età, la quota di anziani con gravi problemi funzionali aumenta progressivamente: tra i 65-74enni è al 14,6%, sale al 32,5% tra chi ha tra i 75 e gli 84 anni e raggiunge il 63,8% tra gli ultra ottantacinquenni. Queste problematiche, inoltre, riguardano in misura maggiore le donne. L’invecchiamento incide anche sull’aumento della frequenza delle cadute che passano dal 5% nei 65-74enni al 10% negli over 85, come riportano i dati della sorveglianza Passi d’Argento. La loro prevenzione diventa dunque prioritaria per preservare la salute nella terza età.
Dopo aver visto come evitare le cadute degli anziani in casa, in questo articolo scopriremo quali sono le misure preventive messe in pratica da strutture come le RSA.
Prevenzione delle cadute degli anziani: alcuni fattori a cui prestare attenzione
I modi per prevenire le cadute negli anziani risiedono principalmente in cambiamenti comportamentali e ambientali. Tra i primi rientrano, ad esempio, tenere sotto controllo il peso, seguire una corretta alimentazione e fare attività fisica attraverso sport adatti alla terza età. Tra i secondi, invece, ci sono gli interventi che permettono di avere un ambiente domestico a misura di anziano, come l’installazione di protezioni lungo le scale, di maniglie per appoggiarsi e di tappeti antiscivolo. Anche una buona illuminazione gioca un ruolo importante.
Altro elemento di cui tenere conto è l’interazione sociale. La solitudine negli anziani – condizione che può riguardare coloro che hanno perso il coniuge o che vivono da soli – può portare la persona a essere più soggetta a soffrire di problematiche di salute che incrementano il rischio di caduta. La solitudine e la depressione provocate dalla scarsa partecipazione sociale tendono poi ad aumentare la paura di cadere e viceversa: a sua volta, infatti, quest’ultima può incrementare il rischio a causa di una riduzione della socialità.
Pertanto, anche fornire alla persona supporto e occasioni per mantenere vivi i rapporti con gli altri rappresenta una delle armi di prevenzione più preziose.
Prevenzione delle cadute degli anziani in RSA: in cosa consiste e quali interventi comprende
Le cadute sono eventi potenzialmente prevenibili, soprattutto nelle strutture di accoglienza, dove la riduzione del rischio è considerata un indicatore della qualità assistenziale ed è perseguita mediante l’applicazione di procedure ben definite.
La prevenzione delle cadute in RSA, in generale, si sviluppa su due aree di intervento:
- la valutazione di ciascun paziente e l’attuazione di azioni mirate alla riduzione dei fattori di rischio personali e ambientali;
- la capacità e la possibilità di una gestione immediata ed efficace dopo una caduta.
Coinvolgendo un gruppo di lavoro multidisciplinare, ogni struttura predispone un programma di gestione del rischio di caduta che, solitamente, ha questi obiettivi:
- individuazione del profilo di rischio;
- definizione di misure di prevenzione;
- attivazione di un sistema di osservazione dei risultati ottenuti grazie all’applicazione delle misure preventive;
- definizione delle modalità di gestione del paziente caduto;
- implementazione di un sistema informativo per la registrazione degli episodi, nonché per la gestione dei dati che aiutino a migliorare le misure correttive;
- formazione per operatori, pazienti, familiari e visitatori.
Le strategie ambientali di prevenzione delle cadute in RSA
La sicurezza degli ambienti è una delle più importanti misure di prevenzione messe in atto. In particolare è necessario:
- non lasciare i pavimenti umidi, scivolosi, sconnessi senza che siano debitamente segnalati o circoscritti;
- dotare le scale di corrimano e rendere i gradini antiscivolo;
- attrezzare i corridoi – che devono essere di adeguata larghezza – di corrimano e lasciarli liberi da arredi potenzialmente responsabili di inciampi o scivolamenti;
- regolare l’altezza di letti e barelle per far sì che la persona riesca ad appoggiare bene i piedi al suolo e usare spondine rimovibili e adattabili in altezza (eventuali ruote e freni vanno controllati periodicamente per verificarne il corretto funzionamento);
- garantire nei bagni lo spazio per il movimento con le carrozzine, così come i punti di appoggio (per esempio maniglie doccia/vasca, corrimano) per rendere più sicuri gli spostamenti;
- adottare tappeti con caratteristiche antiscivolo oppure fissarli sul pavimento;
- posizionare il campanello o il pulsante di chiamata in modo che sia facile da raggiungere dal letto, dalla sedia/poltrona e dal bagno;
- togliere eventuali ostacoli, come poggiapiedi o tavolini, su cui l’anziano può inciampare;
- intervenire su spigoli vivi ed eliminare oggetti potenzialmente taglienti;
- scegliere ausili per la deambulazione adatti ai bisogni dell’ospite e sottoporli a regolare manutenzione;
- installare un’illuminazione adeguata, in particolare quella notturna vicino al letto e al bagno, e rendere gli interruttori ben visibili al buio.
Prevenire le cadute in RSA attraverso la gestione della terapia farmacologica
Anche la terapia farmacologica può essere causa indiretta di cadute per gli effetti collaterali che può indurre. In una struttura come una RSA, pertanto, le persone in terapia con farmaci noti per provocare alterazioni psicofisiche vanno monitorate regolarmente sotto questo punto di vista, oltre a essere informate riguardo queste possibili conseguenze.
Evitare le cadute con la mobilizzazione
Oltre a tutti gli interventi citati finora, è molto importante che il personale sanitario ponga attenzione alla mobilizzazione dell’anziano, in quanto un buon livello di attività fisica costituisce un fattore di protezione fondamentale: migliora infatti l’equilibrio e il coordinamento dei movimenti.
Gli ospiti di una struttura per anziani dovrebbero essere stimolati a utilizzare al meglio le proprie abilità e potenzialità residue, essere aiutati a superare la paura di cadere e a mantenere il più possibile la propria autonomia in collaborazione con personale specializzato, come fisioterapisti o terapisti occupazionali.
Altrettanto importante è educare la persona e i suoi caregiver in merito agli aspetti di sicurezza, per esempio mostrando loro come eseguire correttamente passaggi posturali o spostamenti dal letto alla sedia, dalla sedia alla postura in piedi. Anche l’impiego di eventuali ausili deve essere sicuro, per cui sia i pazienti sia il personale di assistenza devono essere adeguatamente informati.
La contenzione nell’ambito della prevenzione del rischio di caduta
La contenzione dovrebbe rappresentare sempre l’ultima soluzione dopo aver tentato di correggere i comportamenti della persona che possono esporla al rischio di caduta e dopo aver adottato ogni possibile strategia assistenziale alternativa, che agisca tramite interventi relazionali e sull’ambiente. Per contenzione, infatti, si intende l’uso di mezzi fisici, farmacologici e/o ambientali che limitano la capacità di movimenti volontari del soggetto.
Come si legge nelle raccomandazioni del Ministero della Salute, la contenzione “deve essere applicata limitatamente ai casi strettamente necessari, sostenuta da prescrizione medica o da documentate valutazioni assistenziali da parte del personale infermieristico, dopo aver corretto le cause scatenanti ed adottato ogni possibile strategia assistenziale alternativa ad essa, che comprenda interventi relazionali, interventi sull’ambiente ed il coinvolgimento del paziente stesso, dove possibile, e del suo nucleo familiare, favorendone la presenza continua e la collaborazione”.
La prevenzione delle cadute degli anziani in Real Salus
Nella struttura San Petronio di Real Salus a Bologna la sensibilità al tema delle cadute è molto elevata e l’attenzione alla riduzione del rischio viene messa in atto con una serie di misure a 360 gradi. In tutto il processo, il fisioterapista ha un ruolo centrale: si tratta di una figura trasversale, che si relaziona con tutto il team sanitario e con i familiari degli ospiti, al fine di sviluppare strategie il più possibile personalizzate per ridurre il rischio.
Vediamo quali sono gli assi principali su cui si sviluppa la strategia di prevenzione in Real Salus.
La valutazione dell’anziano
Fondamentale è la valutazione dell’ospite, formulata al suo ingresso in struttura, ma continuamente aggiornata sulla base delle evoluzioni dello stato psicofisico della persona. La valutazione definisce un primo quadro dei bisogni dell’anziano, determinando se e quali ausili siano necessari per la deambulazione, oltre a individuare l’assistenza più adatta per sfruttare al massimo le sue competenze motorie.
L’approccio alla contenzione e scontenzione
Come approccio generale, Real Salus si prefigge di ridurre il più possibile il rischio delle cadute potenziando le abilità fisiche e cognitive degli ospiti. In quest’ottica, la contenzione è una metodologia utilizzata solo in casi di comprovata necessità.
Nella sede di San Petronio, in particolare nello Spazio Alzheimer, l’obiettivo primario è limitare al minimo indispensabile l’applicazione di limiti fisici e ambientali per favorire l’interazione in piena sicurezza. Questa scelta deriva dal fatto che la contenzione, seppur in maniera minima, può ledere la dignità e l’autonomia della persona, anche quando si tratta di soggetti non integri a livello cognitivo, che non hanno consapevolezza delle proprie abilità motorie. Nei casi in cui viene applicata, la contenzione è sempre autorizzata dal medico, in accordo con i parenti, inoltre viene rivalutata periodicamente per constatarne l’adeguatezza.
A Real Salus viene promosso un programma di “scontenzione”, ovvero di allentamento delle misure contenitive che possono essere state necessarie, per rendere il paziente il più possibile autonomo e libero da vincoli. Nel momento della scontenzione non bisogna agire in modo affrettato, ma riuscire a individuare correttamente la causa che provoca la condizione di agitazione o pericolosità e prevedere come agire per evitare che si manifesti di nuovo, attraverso un forte lavoro di squadra, in cui il fisioterapista riveste un ruolo chiave.
Il software di registrazione delle cadute
Nella struttura San Petronio, un altro strumento molto importante ai fini della prevenzione è un software preposto alla registrazione degli episodi di caduta.
Se si verifica, l’evento viene inserito nell’archivio con tutte le informazioni utili per capirne la dinamica e dedurne la causa: il momento della giornata, le condizioni di luce, eventuali ostacoli presenti o altri fattori ambientali avversi (per esempio un pavimento bagnato), traumi conseguenti, stato emotivo dell’anziano prima e dopo.
Queste registrazioni consentono di stilare delle statistiche sulle modalità e le cause degli incidenti, permettendo allo staff di capire come migliorare l’organizzazione interna e quali approcci mettere in atto per ridurre sempre di più la possibilità di cadute negli anziani.
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