Salute mentale in inverno: il blues stagionale nell’anziano

Come preservare la salute degli anziani quando l’arrivo dell’inverno influisce sul tono dell’umore in modo importante

Conosciuto come “Winter Blues”, il Disturbo Affettivo Stagionale (SAD), è una condizione caratterizzata da un calo del tono dell’umore durante i mesi invernali, una certa malinconia e apatia che caratterizzano le giornate e non solo. L’inverno che insieme a temperature più rigide accorcia le giornate togliendoci ore di sole e luce naturale, può indurre uno stato di malessere da non sottovalutare e comunque da contrastare con una buona routine quotidiana.
Ma facciamo il punto con ordine e partiamo dall’inizio.

“Winter Blues” o SAD il Disturbo Affettivo Stagionale

Il “Winter Blues” o Disturbo Affettivo Stagionale (SAD), è stato ufficialmente riconosciuto come tale nei primi anni ’90, quando le ricerche dimostrarono l’influenza della luce sul ritmo circadiano e sulla produzione dell’ormone melatonina (Lewy et al., 1980). Fu proprio sulla scorta di questa scoperta che si prese in considerazione l’opportunità dei bagni di luce per portare benefici ai pazienti con SAD.

Ulteriori studi dimostrarono come il nostro cervello sia profondamente influenzato dall’alternanza delle stagioni,  con un impatto significativo sulle nostre funzioni cognitive tale da suggerire una correlazione simile anche per il tono dell’umore. La scienza dimostrerà che anche il sistema endocrino è profondamente influenzato dal variare della durata del giorno e della notte (Meyer et al., 2016; Wehr, 1998) e come questa alternanza abbia una ricaduta importante su diversi aspetti psicologici, fra cui il tono dell’umore, l’energia, l’aggressività, prestazioni cognitive, sonno, appetito, funzioni metaboliche, termoregolazione e reazioni ormonali a stimoli esterni (Lacoste and Wirz-Justice, 1989). Dunque, la luce influenza il ritmo sonno/veglia, influisce sulla produzione di neurotrasmettitori (serotonina) e ormoni (melatonina), alterando l’equilibrio chimico del cervello.

Come si manifesta il “Winter Blues”

Se è vero che non tutti mostrano una diretta ripercussione sul tono dell’umore durante la stagione fredda, a fare la differenza c’è sicuramente una predisposizione biologica, che può rendere alcuni individui più esposti di altri, e alcuni fattori di rischio. Fra questi il National Institute of Mental Health americano menziona sicuramente: l’età, il sesso, precedenti disturbi depressivi o del tono dell’umore, la distanza del luogo in cui si vive dall’equatore, dimostrata in modo importante dalle percentuali di incidenza di questa tipologia di disturbo, 10% nei paesi scandinavi.

Il sopraggiungere del Disturbo Affettivo Stagionale (SAD) si manifesta attraverso una serie di sintomi distintivi. Le persone affette da SAD tendono a isolarsi, mostrando una marcata riduzione dell’interesse nelle relazioni sociali e nelle occasioni di incontro con gli altri. Questo si accompagna a una perdita di interesse per le attività quotidiane e per i passatempi che normalmente li appassionano.

Si registra spesso un aumento dell’irritabilità, che può influenzare le relazioni interpersonali e il benessere generale. Un altro sintomo comune è l’affaticamento, accompagnato da sonnolenza diurna e proprio rispetto al sonno, si possono verificare due estremi: insonnia o, all’opposto, un eccessivo bisogno di riposo, noto come ipersonnia.

Anche le abitudini alimentari subiscono dei cambiamenti. Spesso si verifica un aumento dell’appetito, specialmente verso cibi ricchi di carboidrati, zuccheri e caffeina. Questo cambiamento può influire negativamente sulla qualità dell’alimentazione e incidere sulla salute fisica, specie negli anziani.

Il Disturbo Affettivo Stagionale negli anziani: come affrontarlo

 

Sostegno agli anziani, signora che viene presa per mano

Il SAD può dimostrarsi particolarmente insidioso per gli anziani, a partire dal fatto che in una routine caratterizzata da ritmi molto cadenzati può non essere compreso e dunque non affrontato. Il rischio di scivolare in un pericoloso e inosservato isolamento, non avendo più cura di sé e del proprio ambiente nel modo dovuto, diventa tanto più insidioso quanto più può incidere sull’equilibrio psicofisico, prestando il fianco all’insorgenza di patologie depressive più complesse e aumentando il rischio di insorgenza di demenza e Alzheimer.

È importante in quest’ottica prestare particolare attenzione a tutte quelle situazioni in cui le abitudini dei nostri cari cambiano senza un’apparente ragione; osservare con più attenzione se già dal mattino appaiono affaticati e per nulla motivati ad alzarsi e iniziare la giornata.
Il supporto del vostro medico che potrà valutare l’opportunità di una terapia d’appoggio, è sicuramente il primo consiglio, tuttavia, tenete a mente che sostenere i nostri anziani aiutandoli a mantenere una routine sana e soddisfacente è indubbiamente un passo fondamentale per prevenire e contrastare questa condizione.

In questo senso risultano particolarmente importanti:

  • la partecipazione ad attività di gruppo che consentano la socialità
  • mantenere un’adeguata attività fisica
  • curare l’alimentazione e l’apporto di vitamine, specie quelle che possono risentire delle variazioni stagionali in modo importante
  • massimizzare l’esposizione alla luce naturale

Real Salus per la cura dell’anziano

Come abbiamo visto la buona salute dei nostri anziani passa sicuramente dalla possibilità di mantenere la loro quotidianità attiva e stimolante in sicurezza. Tuttavia, quando non ci sono le condizioni per poter seguire i propri cari all’interno del nucleo familiare, il Gruppo Real Salus si presenta come una soluzione affidabile. Con le sue strutture, come la Casa di Riposo e Casa Residenziale San Petronio a Bologna e il Centro Residenziale Rivamare a Porto Garibaldi in provincia di Ferrara, il Gruppo assicura un ambiente protetto, vivace e positivo.

Le strutture del Gruppo Real Salus sono pensate per ospitare gli anziani sia per lunghi periodi che per soggiorni temporanei e si avvalgono di professionisti specializzati sia per l’assistenza fisica che psicologica. L’obiettivo è l’inserimento in un ambiente sano e sicuro che sia di supporto su ogni aspetto della quotidianità e della vita relazionale.
La routine giornaliera è arricchita da una varietà di attività stimolanti, sia individuali che di gruppo: dai programmi di riabilitazione motoria e fisioterapia all’alimentazione bilanciata, alle terapie mediche, senza dimenticare le iniziative culturali e ricreative curate dagli animatori.
Un approccio multidimensionale che punta alla salute fisica e al benessere psicologico per garantire una vita attiva e soddisfacente.

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