I ricordi degli anziani sono un patrimonio collettivo che non va disperso: al contrario, devono essere tutelati e valorizzati perché nella memoria di chi è più avanti con l’età sono incisi valori ed esperienze importanti per tutta la comunità.
Ne sono convinti gli ideatori del progetto “Giochi d’altri mondi” di Salus Space, lo spazio condiviso all’interno del quartiere Savena di Bologna nato da un progetto europeo coordinato dal Comune e gestito da un’Associazione Temporanea di Scopo, costituita da cinque soggetti del Terzo settore, che per riqualificare un’area verde di Salus hanno coinvolto, in qualità di “consulenti”, gli ospiti di San Petronio, casa di riposo e casa residenza per anziani del gruppo Real Salus di Bologna.
L’intervento si colloca all’interno di un obiettivo più ampio, che è quello di rigenerare una zona periferica della città e restituire alla cittadinanza del quartiere uno spazio condiviso e di gestione collaborativa sostenibile, in un’ottica di inclusione sociale e welfare interculturale. Salus Space rappresenta una vera e propria comunità, composta da un centro multifunzionale con abitazioni, un teatro, un emporio, una locanda, un centro studi, laboratori artistici e artigianali, orti e un mercato contadino settimanale.
Fra le attività programmate per il 2023, Salus Space ha previsto la realizzazione di un parco giochi e sportivo diffuso, rivolto prevalentemente ai bambini, ma anche alla terza età. Per farlo, ha deciso di avvalersi anche dell’esperienza delle persone più anziane, che hanno contribuito alle fasi preliminari della progettazione, coinvolgendo proprio gli ospiti di San Petronio.
Ne abbiamo parlato con Barbara Brusa, animatrice della struttura di Real Salus, che ha partecipato all’iniziativa e accompagnato un gruppo di anziani agli incontri organizzati per questa attività.
Barbara, qual è stato il vostro contributo per la realizzazione di un parco giochi a Salus Space?
In qualità di vicini di casa (San Petronio si trova proprio di fianco a Salus Space), siamo stati invitati a partecipare dai ragazzi di Collettiva Chirikù, che seguono il progetto “Giochi d’altri mondi” a Salus Space. Si tratta di un intervento urbano ideato per migliorare le aree verdi di Salus attraverso la creazione di un parco giochi pubblico e inclusivo: agli anziani ospiti di San Petronio è stato chiesto di suggerire giochi e arredi per esterni attingendo ai ricordi personali e al loro vissuto.
Quanti anziani hanno partecipato a questa iniziativa?
Al primo incontro ho accompagnato sette persone, mentre al secondo appuntamento gli ospiti che hanno partecipato erano una decina. Si tratta di anziani con più di 90 anni, ancora molto lucidi, che hanno accolto positivamente l’invito.
Dopo questi due incontri, della durata di due ore ciascuno, circa due settimane dopo i ragazzi di Collettiva Chirikù sono venuti a trovarci in struttura. L’obiettivo della visita era conoscere le opinioni e le idee anche di coloro che non avevano preso parte alle sedute in esterno perché più restii a uscire: in questo modo, il coinvolgimento degli anziani di San Petronio è stato molto ampio.
Come si sono svolti i due incontri in esterno?
In occasione del primo incontro pubblico, lo scorso 15 aprile, ci è stato presentato il progetto per assicurare una maggiore partecipazione dei consulenti esterni interpellati. È quindi seguita una lettura guidata, durante la quale è stato domandato ai presenti di immaginare un luogo, la compagnia di alcune persone e, infine, un gioco collettivo da svolgere all’aperto. Conclusa la lettura è stato chiesto di mettere nero su bianco, scrivendolo su un foglio, il tipo di gioco immaginato e i materiali necessari per costruirlo.
Nel secondo incontro, tenuto il 6 maggio, i partecipanti sono stati divisi in vari gruppi. Gli ospiti di San Petronio, quindi, hanno potuto collaborare con altri anziani residenti in zona, anch’essi invitati agli incontri, per un totale di circa 20 consulenti.
Ogni gruppo era associato a un colore e a una specifica area di Salus Space: il villaggio, l’orto, la piazza e così via. Per ciascuna di esse i consulenti dovevano confrontarsi e individuare un tipo intervento, che poi è stato illustrato agli altri partecipanti e commentato dall’assemblea.
Il coinvolgimento degli anziani, però, non si è esaurito con questi incontri e proseguirà anche nel corso dei prossimi mesi. Questa estate, infatti, è previsto un nuovo appuntamento con Collettiva Chirikù, questa volta a San Petronio, per raccogliere dai nostri ospiti idee e disegni che saranno trasferiti in un grande murale che colorerà alcuni spazi di Salus Space.
Quali suggerimenti e consigli hanno fornito gli ospiti di San Petronio?
Gli ospiti di San Petronio hanno consigliato alcuni giochi protagonisti del loro tempo: la corsa delle biglie, l’altalena, il dondolo, la casa sull’albero, solo per citarne alcuni. Un’istantanea del secolo scorso davvero preziosa per mostrarci scorci di un passato che non esiste più, ma che può essere ancora molto funzionale alla comunità. Molti bambini, infatti, non hanno mai visto alcuni di questi giochi e forse non se li immaginano nemmeno, pertanto la consulenza degli anziani arricchisce entrambe le fasce di età: i primi scoprono un mondo che non conoscevano, mentre i secondi si sentono utili e apprezzati.
Come hanno risposto gli ospiti di San Petronio a questa iniziativa?
La reazione è stata di grande gioia e felicità. Alcuni di loro avevano gli occhi lucidi per l’emozione. Per un anziano partecipare a questi progetti è estremamente gratificante perché gli permette di sentirsi ancora parte della comunità, di condividere il proprio vissuto, raccontare storie e ricordare la propria giovinezza.
Secondo voi, perché hanno chiesto questo tipo di consulenza alle persone più anziane?
Le persone più avanti con l’età hanno un bagaglio di esperienze considerevole e un’ottima memoria a lungo termine: ricordano luoghi, spazi, giochi all’aperto ed elementi di arredo urbano del ‘900 che i bambini di oggi non immaginano nemmeno.
I promotori del progetto tengono molto agli aspetti inclusivi della riqualificazione dell’area, per questo hanno chiesto il contributo dei cittadini e degli anziani che gravitano in zona, compresi dunque gli ospiti di San Petronio, i quali hanno contribuito portando agli incontri le proprie storie di vita.
A tuo avviso, quanto è importante coinvolgere gli anziani in attività sociali di questo tipo?
Da 1 a 10… 10! I benefici di queste attività sono molteplici perché migliorano la qualità della vita della persona, la fanno sentire importante, non trascurata o di “peso” per gli altri. Grazie ad esse è possibile combattere l’isolamento sociale e la solitudine, favorire le relazioni, contrastare i rischi depressivi e rallentare il decadimento cognitivo. Noi animatori non dobbiamo mai sostituirci all’anziano, ma accompagnarlo e affiancarlo nello svolgimento di queste pratiche.
Quali altre attività ludico-ricreative organizza San Petronio per i suoi ospiti?
San Petronio prevede diverse attività esterne alla struttura, tutte con l’obiettivo di migliorare il benessere psicofisico degli ospiti e facilitare i momenti di relazione, allontanando lo spettro della solitudine e il rischio di problematiche come la depressione senile.
Una volta al mese, ad esempio, organizziamo una gita a teatro o in museo cittadino per consentire agli anziani di vivere una dimensione differente, interagire con altre persone, socializzare e coltivare hobby e passioni come l’arte e la musica. Da questo punto di vista, ci teniamo a dire che il Comune di Bologna presta grande attenzione alla fruibilità degli eventi culturali da parte dei senior.
Inoltre svolgiamo anche tante attività interne volte a favorire la vitalità e la stimolazione cognitiva, motoria e relazionale. Tra queste ci sono le sedute di ginnastica dolce all’interno del parco della struttura, che avvengono tre volte a settimana, la pizzata all’aperto con i parenti degli ospiti (il primo weekend del mese), che in questo modo possono mangiare con i propri cari, ma anche le attività nel nostro giardino terapeutico, un ambiente naturale progettato per garantire il benessere psicofisico dei malati di Alzheimer.
L’ultimo weekend del mese, invece, con il progetto ‘Cibo è Cultura’ prepariamo un pranzo con le specialità culinarie tipiche di una località, dopo aver evocato negli ospiti gli eventuali ricordi legati a quella zona. Con questa iniziativa gli anziani creano anche un menù cartaceo, quindi svolgono attività sia manuali che cognitive, perché ricordano le ricette regionali, colorano, ritagliano e scrivono.
Sempre per promuovere il benessere dei nostri assistiti, in San Petronio organizziamo sedute di Pet Therapy, una terapia non farmacologica che porta benefici, in particolare, ai malati di demenza e Alzheimer. A tutto questo si aggiungono i laboratori di scrittura creativa – che aiutano gli anziani a mantenere la mente attiva, oltre ad avere riflessi positivi sulle persone che soffrono di patologie alle mani come artrosi e artrite – le attività ludico-ricreative, per allenare memoria e concentrazione, e i numerosi laboratori manuali utili per stimolare la coordinazione oculo-manuale, la fantasia e la creatività.
San Petronio, una struttura al servizio del benessere degli anziani
Quelli descritti da Barbara Brusa sono alcuni esempi delle tante attività messe in campo da San Petronio per favorire il benessere dei suoi ospiti. Questo, infatti, rappresenta da sempre l’obiettivo centrale delle strutture di Real Salus, realtà impegnata nell’assistenza alla terza età da oltre 50 anni, che si occupa della salute dell’anziano a 360 gradi. Lo fa grazie a uno staff qualificato e interdisciplinare, costantemente formato, che supporta gli ospiti con amore, competenza e motivazione.
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