Caregiver familiare: chi è, cosa fa, e cosa prevede la legge

Un aspetto dell’assistenza tra doveri, diritti e riconoscimenti normativi

I caregiver familiari offrono cure, conforto e sostegno ai loro cari più fragili. Senza clamore, queste persone si dedicano con amore e dedizione ai familiari non autosufficienti, costruendo ogni giorno una rete invisibile ma fondamentale per il nostro sistema di welfare. In un Paese dove la popolazione sta invecchiando rapidamente e le nascite sono in costante diminuzione, sono figure essenziali per garantire un’assistenza continuativa e di qualità.

Ma chi sono i caregiver? Cosa comporta il loro ruolo e quali tutele hanno a disposizione?

Il caregiver familiare è una persona non professionista che, senza ricevere un compenso, assiste un proprio caro non autosufficiente. Questo può includere figli che aiutano genitori anziani, coniugi che si prendono cura del partner malato, o genitori che supportano figli con disabilità. È dunque una figura che non solo provvede ai bisogni fisici dell’assistito, ma ne sostiene anche il benessere affettivo, relazionale e psicologico.

I suoi compiti, del resto, variano in base alle condizioni del congiunto assistito, con un coinvolgimento che può essere più o meno impegnativo per la persona. In linea generale si va dall’assistenza diretta – come supporto per lavarsi, vestirsi, mangiare e spostarsi – all’aiuto logistico – gestione degli appuntamenti medici, coordinamento delle cure e disbrigo di pratiche amministrative – dal supporto emotivo alle faccende domestiche e gestione delle finanze.

Una presenza accogliente e assidua, quella del caregiver, che in alcuni casi richiede un grande impegno di energie e tempo al punto da arrivare ad essere fonte di stress, affaticamento e isolamento sociale, evidenziando la necessità di maggior supporto sia a livello familiare che istituzionale.

E la legge? Il profilo normativo del caregiver

L’urgenza di normare la figura del caregiver familiare nasce da una realtà che coinvolge milioni di persone. Secondo i dati Istat del 2019, in Italia oltre 7 milioni di individui forniscono cure e assistenza almeno una volta alla settimana ai propri familiari in difficoltà; un numero importante che richiede riconoscimento e misure adeguate.

Di questi, circa il 60% sono donne, spesso costrette a sacrificare o abbandonare il lavoro per poter adempiere ai compiti assistenziali. Questa situazione non solo evidenzia un evidente squilibrio di genere, ma anche la mancanza di una struttura normativa che possa supportare e tutelare adeguatamente chi svolge questa funzione.

Caregiver familiare

 

Verso un riconoscimento normativo del caregiver familiare, il quadro legislativo in breve

Sebbene a livello legislativo, l’Italia sia ancora priva di una normativa nazionale organica e univoca, la Legge di Bilancio 2018 ha segnato un primo passo avanti, introducendo una definizione ufficiale della figura del caregiver familiare.

Secondo la normativa, il caregiver è colui che assiste un coniuge, un convivente, un familiare fino al secondo grado, o un parente fino al terzo grado in caso di handicap grave, qualora l’assistito non sia autosufficiente e necessiti di cure continue.

Sebbene si tratti di un riconoscimento importante, questa definizione non è stata accompagnata da interventi concreti sufficienti a un supporto adeguato, con differenze regionali consistenti.

Al momento, tutti i caregiver familiari possono avvalersi di alcune misure legislative che, pur non essendo specificamente dedicate a questa figura, offrono un certo grado di sostegno. Tra le principali:

  • Legge 104/1992: permette ai familiari di lavoratori disabili gravi di beneficiare di permessi retribuiti e altre agevolazioni lavorative.
  • Congedo straordinario retribuito: consente fino a due anni di assenza dal lavoro per assistere un familiare con grave disabilità, garantendo la conservazione del posto e una retribuzione parziale.
  • Ape sociale: uno strumento di prepensionamento per i caregiver che assistono da almeno sei mesi un parente disabile grave.
  • Bonus caregiver: un contributo economico annuale, gestito a livello regionale, che mira ad alleviare il carico economico e psicologico.

Proposte di legge e prospettive future

Negli ultimi anni sono state presentate diverse proposte di legge volte a riconoscere e valorizzare la figura del caregiver familiare. Tra le proposte più recenti, quella dell’onorevole Ilenia Malavasi punta a introdurre interventi economici, assistenziali e previdenziali che garantiscano un supporto concreto. Le misure previste includono la copertura dei contributi pensionistici, incentivi al telelavoro e la creazione di reti di supporto psicologico.

Il Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) ha inoltre accennato alla necessità di sviluppare una maggiore assistenza domiciliare, migliorando i servizi di telemedicina e introducendo progetti di assistenza personalizzati. Tuttavia, queste linee guida devono ancora tradursi in interventi normativi e finanziamenti stabili.

La questione dei fondi

Un nodo cruciale è rappresentato dai fondi destinati ai caregiver familiari. Il Fondo istituito con la Legge di Bilancio 2018, inizialmente pari a 20 milioni di euro l’anno, è stato successivamente incrementato e ampliato per sostenere interventi mirati. La Legge di Bilancio 2024, pur sostituendo il precedente Fondo con un nuovo Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità, lascia aperta la necessità di assicurare risorse adeguate e di garantire una loro distribuzione efficace.