Con il progetto Erasmus+, San Petronio conferma l’attenzione verso la formazione e i percorsi innovativi

La formazione del personale in ambito socio-sanitario, infermieristico e assistenziale è un aspetto indispensabile per assicurare un servizio di elevata qualità, che tenga conto del benessere psicofisico e della sicurezza delle persone assistite, nonché della serenità dei familiari. Per questo motivo le strutture più qualificate che operano in questo settore dedicano ampio spazio, energie e risorse alle attività di formazione e aggiornamento dei propri dipendenti e collaboratori. 

Va in questa direzione l’impegno di San Petronio, casa di riposo e casa residenza per anziani di Bologna, premiata con i Bollini RosaArgento per la qualità dei propri servizi e molto attenta alla formazione del personale

Questa sensibilità è testimoniata anche da una nuova iniziativa a cui la struttura, appartenente al gruppo Real Salus, ha deciso di aderire quest’anno. Si tratta di un progetto Erasmus+ (il Programma dell’Unione europea nei settori dell’Istruzione, della Formazione, della Gioventù e dello Sport, per il periodo 2021-2027), in partenza proprio in questi giorni, durante il quale San Petronio ospiterà alcuni ragazzi spagnoli neo maggiorenni della scuola IES Albuhaira di Palma di Maiorca, che in Spagna studiano per diventare Nurse Assistant, una qualifica che in Italia è assimilabile all’Operatore Socio-Sanitario, ma che presenta ulteriori competenze che la avvicinano maggiormente alla professione di infermiere. 

Attraverso un periodo di tirocinio di alcuni mesi, gli studenti spagnoli potranno maturare una forte esperienza lavorando in una struttura specializzata nell’assistenza sanitaria agli anziani. Un’iniziativa particolarmente stimolante anche per il personale di San Petronio, chiamato ad accompagnare i ragazzi lungo questo percorso, in un’esperienza che rappresenta un valore aggiunto per la struttura stessa. Ne abbiamo parlato con una delle figure che si occuperà più da vicino del progetto, Geemar Gadia, giovane infermiere di San Petronio incaricato di accogliere gli studenti e di supportarli durante il tirocinio. 

Geemar, come è nata l’idea di questo tirocinio?

Siamo stati inizialmente contattati da Francina Alemany, una professoressa della scuola IES Albuhaira che si occupa del progetto Erasmus+. Il personale di San Petronio, sempre molto attento a queste opportunità di formazione-lavoro, ha raccolto la proposta e aderito all’iniziativa.  

Quali sono gli aspetti più “sfidanti” che devi e dovrai affrontare nell’organizzare e gestire il progetto?

Uno degli aspetti più impegnativi è certamente la lingua, perché la comunicazione con persone straniere presenta sempre un certo grado di incertezza, a maggior ragione in un ambito lavorativo dove, al linguaggio comune, si aggiunge la terminologia tecnica peculiare del contesto assistenziale e infermieristico. Inoltre, ci sono tutti gli aspetti legati all’organizzazione e all’individuazione delle mansioni che, in affiancamento al personale della struttura, saranno affidate ai tirocinanti, con il proposito di avviarli, durante il percorso, verso la piena autonomia e la consapevolezza del proprio ruolo. 

L’obiettivo è assicurare ai partecipanti una buona esperienza formativa in Real Salus, sia dal punto di vista professionale che umano, affinché diventino, un domani, operatori qualificati all’interno di un settore importante e delicato come quello dell’assistenza alle persone non autosufficienti. 

Quali mansioni svolgeranno gli studenti spagnoli presso la struttura San Petronio?

Gli studenti saranno coinvolti nella gestione del paziente, dalla distribuzione dei pasti alla cura dell’igiene personale, inizialmente affiancando gli operatori più esperti anche per instaurare una relazione di fiducia con l’anziano. 

Lavoreranno insieme non solo all’infermiere, ma anche agli OSS e alle animatrici della struttura. Queste ultime, infatti, ricoprono un ruolo indispensabile in San Petronio, proprio per l’impatto che hanno sugli ospiti. Occorre inoltre precisare che i tirocinanti saranno sempre affiancati dal personale, non essendo dipendenti. 

L’orario stabilito prevede sei ore e mezza al giorno, fra la mattina e il pomeriggio, generalmente dal lunedì al venerdì: questo consente agli studenti di avere del tempo libero per ambientarsi e conoscere la città. 

Qual è il valore aggiunto, per San Petronio da un lato e per gli studenti dall’altro, di questa opportunità?

Partiamo dal presupposto che includere nella propria quotidianità persone provenienti da un Paese diverso arricchisce il nostro vissuto. Nel nostro caso, ogni studente porta con sé un bagaglio culturale e di esperienze che, una volta condiviso, rappresenta una grande opportunità di crescita per tutti, non solo professionale ma anche personale. 

Per quanto riguarda gli studenti, si tratta di un’esperienza altamente formativa, maturata sul campo, nelle camere e fra i corridoi di Real Salus; un percorso durante il quale possono relazionarsi con tante persone differenti e maturare con ciascuna di esse un approccio diverso, non per forza legato alla patologia o alla malattia, ma all’individuo stesso: si tratta, senza dubbio, di un valore aggiunto per accrescere la propria professionalità

Progetto Erasmus+ Real Salus

La società Real Salus è molto attenta alla formazione e questo è solo uno degli esempi concreti: quali altre attività organizza? 

Per quanto riguarda la formazione interna, la struttura Real Salus organizza corsi periodici e annuali di aggiornamento che riguardano, ad esempio, i protocolli sanitari adottati con i pazienti e le procedure legate alla sicurezza in generale.

Inoltre, San Petronio è hub formativo per tirocini, come ad esempio quelli attivati da tempo in collaborazione con l’Università di Bologna. A questo proposito l’anno scorso, dal Corso di Laurea in Infermieristica, sono arrivati in struttura diversi studenti per seguire un tirocinio in affiancamento al personale interno. Anche in questo caso, come per il progetto Erasmus+, si tratta di un’esperienza altamente formativa, che permette agli studenti di mettere in pratica quanto appreso in aula e di misurare le proprie capacità non solo professionali, ma anche relazionali, con gli ospiti della struttura. 

Cosa significa per un giovane infermiere lavorare in una realtà attenta alla formazione e alla valorizzazione delle risorse? 

Senza dubbio è molto gratificante: a differenza di altre realtà, infatti, in San Petronio la formazione non è lasciata al caso o al senso di responsabilità del singolo operatore, ma diventa un punto di forza per assemblare un team di professionisti altamente qualificati. Infatti, come detto in precedenza, i corsi periodici organizzati dalla struttura ci permettono di essere sempre a conoscenza degli ultimi aggiornamenti in materia di assistenza sanitaria e infermieristica. 

Cosa vuol dire, per un giovane professionista, lavorare a contatto con gli anziani? 

Certamente si tratta di una sfida stimolante, in cui è indispensabile far valere la propria professionalità e le proprie capacità, specialmente di fronte allo scetticismo che, talvolta, possono mostrare i familiari del paziente quando si trovano davanti un giovane professionista. Occorre infatti dimostrare che le competenze acquisite sono frutto di studi, aggiornamenti, esperienze, e che siamo operatori qualificati in grado di prendersi cura dei loro cari. 

Dal punto di vista umano, l’approccio con un anziano è particolarmente delicato, ma ricco di insegnamenti. L’ospite senior, infatti, ha il desiderio di vivere felice e serenamente l’ultimo tratto della sua esistenza: noi professionisti siamo lì per questo, per assicurare agli anziani dignità e benessere psicofisico.